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PREMIO INTERNAZIONALE “DOMUS RESTAURO E CONSERVAZIONE”

Questa Soprintendenza segnala che, nell’ambito del PREMIO INTERNAZIONALE “DOMUS RESTAURO E CONSERVAZIONE”, promosso dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, riconoscimento rivolto “ai progetti che abbiano saputo interpretare in modo consape­vole i princìpi conservativi nei quali la comunità scientifica si riconosce, anche ricorrendo a forme espressive contemporanee”,   è stato selezionato, con consegna della medaglia d’oro , l’intervento di restauro della chiesa di Paolo e Plinio Marconi a Lamadacqua di Noci, un intervento di restauro del moderno reso possibile a seguito della dichiarazione dell’interesse particolarmente importante ai sensi dell’art 10 co 3 lettera d) del D.Lgs 4/04 che questa Soprintendenza ha promosso presso la Commissione regionale per il patrimonio culturale del MIC, pur in assenza dei 70 anni previsti dal Codice.

Il decreto del 29 giugno 2016,   riconosce al bene il valore di «documento storico e architettonico dell’evoluzione tipologica dell’edificio sacro nel periodo preconciliare, opera rappresentativa di ricerca strutturale e spaziale che sperimenta le più innovative tecniche costruttive dell’epoca, unite alla scelta di un linguaggio formale essenziale e fondato sull’uso delle forme tradizionali reinterpretate con le nuove tecniche costruttive, con esito di grande interesse per la definizione dello spazio sacro. La stessa volta conica ad asse decentrato a pianta ellittica e spessore variabile, che impiega il cemento armato, rappresenta un esempio costruttivo non comune nel territorio», ma anche di «testimonianza storico culturale della fondazione delle borgate rurali della Legge sulla Riforma agraria in Puglia del secondo dopoguerra, uno dei pochi esempi realizzati nel Meridione a seguito della Legge Stralcio del 1951, interpretazione dell’architettura vernacolare con l’impiego di materiali moderni». La chiesa di Lamadacqua viene riconosciuta di «interesse particolare» dalla Soprintendenza per caratteristiche intrinseche e per qualità formale, quale unicum dal punto di vista architettonico, prodotto dell’ingegno della cultura architettonica dell’epoca, realizzazione condivisa tra un maestro del Movimento moderno italiano e un giovane architetto nelle sue prime sperimentazioni formali, stimolate da studi e ricerche sul barocco romano e da recenti interessi verso l’architettura organica del Nord Europa. 

Il riconoscimento ha reso possibile il restauro dell’edificio monumentale, ormai in abbandono, operando sia sulla materia che sull’architettura,  coerentemente ai principi conservativi promossi dalle carte del restauro, conservando anche all’edificio moderno le fasi della sua evoluzione, meritevoli di conservazione e valorizzazione nell’ambito dell’intervento di restauro.

Il 19 pomeriggio  a Ferrara la premiazione della IX edizione 2023/2024.

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PEC: sabap-ba@pec.cultura.gov.it
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